FARMACI E INTEGRATORI


SISTEMA CIRCOLATORIO

ACUVEL AUDIO BST: 1 busta la sera prima di coricarsi. Vitamina E+B2, Ginkgo Biloba, Melatonina con edulcoranti.
BLUNORM FORTE CP FAST-SLOW: Acido alfa-lipoico (ACIDO Tiottico) + Ginkoselect + Leucoselect (estratti da Vitis Vinifera) + Vitamina B6, B12 e Acido Folico + Selenio.
1 cp al die a digiuno. In caso di problemi gastrici è comunque possibile assumerlo a stomaco pieno.
OTOBRAIN: CP di vitamina A, C e E, estratto di ginkobiloba; in caso di vertigine e tinniti (ronzio auricolare) soprattutto di origine vascolare ed involutiva: 1 x 2 al die, poi 1 cp di mantenimento.
OTOFISK: CPS di ginko biloba, acido alfa-lipoico e trans resveratrolo: acufeni 1 o 2 cps al die prima dei
pasti
TRIADE CP: Diosmina 300 mg, esperdina 100 mg, troxerutina 300 mg m – 1 cp dopo i pasti principali
VENEGOLD CP: Diosmina, Troxerutina, Centella, Rutina, Partenio, Bromelina, Rusco tit, Ruscogenina, Vit E, Vit C, Meliloto tit, Cumarine, Ippocastano tit, Escina- 1 cp al die

COSMESI

AVENE CREMA SPF 50+: Protezione solare molto alta, ad ampio spettro UVB-UVA.
PIGMANROM CREMA: E’ una crema per schiarire le macchie brune della pelle. Durante la terapia la pelle da trattare non deve essere esposta a irradiazioni UV. Utilizzare un prodotto di protezione solare non profumato col fattore di protezione più alto possibile.
applicare la crema 1 v al die in piccola quantità. La durata della terapia, in media è di 7 settimane. In casi eccezionali si può applicare per 3 mesi.
Principi attivi: 50 mg di idrochinone, 0.3 mg di vitamina A-acido, 0.3 mg di desametasone.
* RECLAIR CREMA VISO DEPIGMENTANTE : PER IL TRATTAMENTO E LA PREVENZIONE DELLA MACCHIE CUTANEE

CADUTA CAPELLI

HAIRGEN SHAMPOO: uso quotidiano, lasciare agire per 2-5′ e successivamente risciaquare
CYSTIPHANE INTEGRATORE CAPELLI E UNGHIE 120 CP: 4 Ccompresse al giorno in 1 -2 somministrazioni da assumere durante i pasti per un trattamento di 3 mesi ripetibile

DERMATOLOGICI

A-DERMA SPRAY RINFRESCANTE ULTRA-LENITIVO: Bambini e adulti, coorpo, viso, cc, zone intime esterne.
BACTROBAN 2% crema/Unguento: Mupirocina sale di calcio.
BETTAMOUSSE SCHIUMA CUTANEA: Betametasone Valerato. Dermatosi cc. mattina e sera, massaggiare bene la testa.
DERMATAR UNG DERM 30 G: Ammonio solfoittiolato+Acido salicilico+ Betametasone+Ictamolo.
DERMON DERMICO BAGNO SCHIUMA PH 4: Coadiuvante nelle infezioni micotiche, si può usare come shampoo.
DESAMIX EFFE CR: 0.3% Desametasone + 1% clotrimazolo
DEXERYL CREMA EMOLLIENTE: 15% glicerolo, 8% vasellina e 2% paraffina liquida. xerosi
DIPROSALIC SOLUZIONE E UNGUENTO: Betametasone + Acido Salicilico. Eczemi cronici, nelle neurodermatiti, psoriasi verrucosa e pruriginosa e nelle dermatite seborroiche del cc.
ETRIVEX SHAMPOO: Clobesol propionato, lasciare per 15′ sul CC, una volta al die.
LAMISIL 125/250 MG CP: Onicomicosi dita dei piedi 1 cp da 250 mg per 6 settimane. Onicomicosi dita delle mani 1 cp da 250 mg oppure 1 cp da 125 x 2 v/die.
LOCETAR SMALTO UNGHIE: Amorolfina
NIZORAL SHAMPOO: Ketochenazolo, forfora e dermatite seborroica.
OLUX SCHIUMA CUTANEA: Clobesol propionato, 2 v/die.
OMNISKIN 500 CREMA: Crema idratante e elasticizzante. Xerosi e ipercheratosi. Urea 10%, Trealix e Allantoina.
PEVARYL 1% Crema, emulsione, polvere: Econazolo alcolico.
PEVISONE 1% + 0.1% EMULSIONE CUTANEA: Econazolo + Triamcinolone
TRAVOCORT 0.1%+1% CREMA: Diflucortolone Valerato + Isoconazolo Nitrato.
TRIATOP SHAMPOO: Ketaconazolo. antimcioctici e forfora cc 2-3 volte a settimana

EPATOLOGIA

MEDRONYS EPATO 60 CPS: 1 cp x 2 al die. Cardo mariano estratto secco titolato 80% in silimarina di cui silimarina 280 mg, coenzima Q10, Vitamina C, Vitamina E, Selenio.

GASTROENTEROLOGIA

LEVOPRAID 25 CP:
DICOFLOR 60 BUSTE
ENTEROPACTIS PLUS CPS
DIOSMECTAL 3 G BUSTE:
in media 3 buste/die, lontano dei farmaci e a digiuno. Diarrea

GINECOLOGICI

MECLON OVULI VAGINALI: 100+50 mg Clotrimazoloe Metronidazolo.

IPERCOLESTEROLEMIA

SINCROLIPID 60 CPR: 1 cp la sera
FULCROSUPRA 145 MG CP: 1 cp al die

NEUROLOGICI

APPORTAL BUSTE: 1 busta al die
ASSONAL 24 COMPRESSE: integratore a base di L-Acetil-Carnitina, Acido alfa lipoico, Citocolina e Vitamina del gruppo B.
Si consiglia di assumere 1 cp la mattina + 1 cp la sera.
ASTENIX BUSTE: 1 o 2 buste al die
AXIL/PIGITIL/ONAKA 800 MG BUSTE: Pidotimed è formata da catene di aminoacidi in grado di attivare e stimolare le difese immunitarie. AXIL aiuta a prevenire e curare le infezioni, soprattutto delle vie respiratorie e urinarie nelle persone che hanno un sistema immunitario debole.
1 busta da 800 mg x 2 v al di, lontano dei pasti.
DELECIT 600 mg os contenitori/bustine monodose 7 ml: Colina Alfoscerato. 1 contenitore/busta x 2 v al die.
MIOTONIC PLUS MAXI ENERGY: 1 o 2 cp al die durante o subito dopo il pasto. Acetil L-carnitna 1000 mg+Arginina AKG 1000 mg+Magnesio 375 mg+tiamniina 22 mg+Aciido Pantotenico 18 mg+Niacina+Riboflavina+VIATMINA B6+Acido Folico 400
SEDIVITAX ADVANCED CPS: Passiflora + Biancospino + Melissa + Valeriana. 2/3 cps la sera

OCULISTICA

EXOCIN COLL/UNGUENTO: Ofloxacina. Colirio: 4-6 v al die. Unguento 3-4 v al die.
HEPARIN COLL 500.000 UI/100 ML:
1 GTT OGNI ORA X 48 ORE, SUCCESSIVAMENTE SI POSSONO DISTANZIARE LE INSTILLAZIONI.
KETOFTIL COLL = ZADITEN OFTABACK: Ketofitene x allergia
NETILDEX COLL/UNGUENTO: 0.1% Desametsone + 0.3% Netilmicina. 1 gtt di coll o gel x 4 v al die.

ORTOPEDIA

AMEDIAL PLUS BUSTE: Glucosamina solfato e condroitina solfato, collagene idrolizzato (collagene di tipo II, condroitina solfato e acido ialuronico) + Acido ialuronico + Metilsulfonilmetano (MSM) è tra le principali fonti di zolfo presente nei tessuti. Lo zolfo è un elemento necessario per la sintesi di collagene e quindi del tessuto connettivo e della cartilagine, Viatmina C e la L-Carnitina:
1 busta al die
ARTROSULFUR VISC: Metilsulfonilmetano, Mobliee di cui sodio ialuronato, Mirra, Boswellia carteri, Vitamina C, Zinco, Acido pantotenico, Vitamina B6/B1/B2, rame, ACIDO FOLICO, SELENIO, Biotin (vitamina B8).
1 busta al die circa 20-30 minuti dopo il pasto principale.
REUMILASE VISC:
Vitamina C + Vitamina E + Condroitin Solfatosodico + Glucosamina HCL + glucuronato sodico + Sodio ialuronato + Collagene NAtivo di tipo II.
1 cp al die.

OTORINOLARINGOIATRIA

ALUNEB SPRAY NASALE: Soluzione isotonica a base di acido ialuronico ad alto PM. riduce la secchezza della narice, rinite etc.
CICIATRIDINA UNGUENTO NASALE: ACIDO IALURONICO, CENTELLA ASIATICA, CALENDULA, ALOE VERA, OLIO DI MANDORLE DOLCII, Vitamina E, vaselina. rinite/sinusite, epistassi, int. chirurgici
CILODEX 3 +1 MG/ML GTT AURICOLARI, SOSPENSIONE: Ciprofloxacina + Desametasone.
4 gtt x 2 v/die x 7 gg.
CLOROXIDINA 0.20% GEL DENTALE E COLLIUTORIO: CLOREXIDINA
CORSODYL DENTALE GEL E COLLUTORIO: CLOROXEDINA
EMOFIX UNGUENTO: epistassi,
KESOL SPRAY NASALE: 50 e 100 mcg, Budesonide. 2 somministrazioni da 100 mcg per ogni narice (200 mcg per ogni narice) una volta al di , al mattino. Oppure, due somministrazioni da 50 mcg per ogni narice (100 mcg/narice) due v al di, mattina e sera.
MEDIFLOX 2 + 10 MG/ML GTT AURICOLARI: CIPROFLOXACINA + IDROCORTISONE.
Adulti e bb dai 2 anni: 3 gtt x 2 v/die x 7 gg
RINOGEL Unguento Nasale: Olea europeae tintura madre, retinolo acetato, tocoferolo, eucaliptus olio essenziale, menta peperita olio essenziale, olio di vasellino etc.
Wet Gel Nasale Rinologico idratante con acido ialuronico: si può uasre in cronico.

PNEUMOLOGICI

BODINET 0.25 e 0.5 mg sospensione da nebulizzare: Budesonide, 1-2 v al die.
PERVIRAL STICK/SPRAY: 1 bst x 2 v al die lontano dei pasti. 100 mg Vit. C + 12.5 mg di zinco + 600 mg di N-acetilcisteina + 300 mg di bromelina + 200 mg di astragalo + 100 mg di echinacea.

PROCTOLOGIA

RUSCOROID CREMA: emorroidi, ragadi anali e proctiti. Ruscoogenina + tetracaina. 1-2 v al die
PREPARAZIONE H UNGUENTO: estratto di cellule di Saccharomyces cerevisiae. emoroidi e ragadii anali. 2-3 v al die
TOPSTER 3mg supposte/3 mg sospensione rettale/42 mg schiuma rettale: Colite e Proctosigmoidite ulcerosa in fase di primo attacco o di riaccutizzazione.

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Farmaci ipoglicemizzanti


I DPP-4 INIBITORI (GLIPTINE): INIBITORI DELLA DIPEPTIL PEPTIDASI 4

MECCANISMO D’AZIONE:
il glucosio somminsitrato per via orale provoca una risposta insulinemica nettamente superiore rispetto alla somministrazione di un uguale carico di glucosio per via endovenosa: questo è il cosiddetto “effetto incretinico” responasbile, nei isoggetti non diabetici, di più del 50% della secrezione insulinica totale in risposta al pasto.
Tale effetto fisiologico è sostenuto da 2 sostanze ormonali peptidiche (dette appunto incretine), prodotte dal tratto gastrointestinale, in risposta all’ingestione degli alimenti: il GIP (GLUCOSE-DIPENDENT-INSULINOTROOPICI POLYPEPTIDE) ed il GòP-1 (GLUCAGON- LIKE-PEPTIDE-1).
– Il GIP, prodotto dalle cellule K del duodeno e digiuno in risposta all’ingestione di carboidarti e lipidi, è in grado di inibire la secrezione acida gastrica e di stimolare la secrezione pancreatica di insulina.
– Il GLP-1 è prodotto dalle cellule neuroendocrine L dell’intestino tenue distale e del colon, pochi minuti dopo l’assunzione di un pasto. Si lega a recttori specifici presenti nelle isole pancreatiche, nel tessuto nervoso e in altre sedi, stimolando in maniera glucosio-dipendente (a differenza delle sulfaniluree) la secrezione insulinica e inibendo la secrezione di glucagone; riduce inoltre, la produziione epatica di glucosiio, rallenta lo svuotamneto gastrico e riduce l’appetito (poichè induce un senso di sazietà), legandosi ai recettori presenti nel centro della fame a livello ipotalamico.
Il GLP-1 e il GIP vengonor apidamente degradati (in pochi minuti) dall’enzima dipeptidil-peptidasi (DPP-4), un’aminopeptidasi di membrana ampiamente espressa in molti tessuti.
E’ ormai ampiamente documentato che i soggetti affetti da DM2 presentano una notevole ridotta secrezione di GLP-1 in risposta al pasto e un aumento paradossale della secrezione pancreatica di glucagone, che contribuisce all’iperglicemia poostprandiale, attraverso l’aumentata sintesi epatica di glucosio.
Per superare il limite all’uso clinico del GLP-1 nativo, rappresentato dalla breve emiivita (<2 minuti dopo somministrazione per via endovenosa), dovuta all’azione della proteasi DDP-4, sono state intraprese due strategie farmacologiche:
1- l’uso di molecole con analogia strutturale al GLP-1 nativo, ma resistenti alla degradazione enzimatica (GLP-1 RECEPTOR AGONISTS)
2- e farmaci inibitori della DPP-4, che prolungano l’emivita del GLP-1 nativo (gliptine).
I due approccii conducono a risultati clinici differenti:
* con gli analoghi del GLP-1 si ottiene infatti, una stimolazione sovra-fisiologica del recettore del GLP-1 inbitori, senza intervenirie sul GIP;
* al contrario, gli inibitori della DPP-4 determinano un incrmento moderato dei livelli circolanti sia di GLP-1, sia di GIP, più evidente nelle fasi post-prandiali, sfurttando la secrezione endogena di questi ormoni.
Inoltre , mentre i GLP-1 RA sono peptidi di discrete dimensioni, che necessitano di somministrazione per via parenterale (sottocutanea), gli inibiotri della DDP-4 sono molecole di dimensioni assai minori adatte alla somministrazione per via orale.
Ciò si traduce anche in latre differenze sul diverso proofilo di tollerabilità (gli analoghi del GLP-1) inducono in maniera dose-dipendente nausea e vomitoo, che non si osservano con gli inibitori della DDP-4) e dal diverso effetto sul peso corporeo (ridotoo in maniera considerevole dal trattamento con i GLP-1 RA e non modificato dagli inibitori della DPP-4).

Attualmente in italia sono in commercio 5 diverse gliptine, oltre alle loro rispettive combinazioni con metformina e una con pioglitazone.
1 – SITAGLIPTIN: Januvia, Xelevia e Tesavel: cpr 25, 50 e 100 mg: dosaggio giornaliero max consentito è di 100 mg.
2 – LINAGLIPTIN: Trajenta cpr 5 mg 1 cp al die. Si può assumere anche in caso di dialisi.
3 – VILDAGLIPTIN: Galvus cpr 50 mg 1 cpr x 2 al die
4 – SAXAGLIPTIN: Onglyza cpr 2.5 e 5 mg: 1 cp al die
5 – ALOGLIPTIN: Vipidia cpr 6.25 – 12.5 – 25 mg: 1 cpr/die

ASSOCIAZIONI:
METFORMINA + SITAGLIPTIN (januvia): Janumet – Efficib – velmetia cpr 1000+50/850+50 mg 1 cpr x 2 al die.
sono assunti in mono-somministrazione per via orale. Sono capaci di indurre un significativo miglioramento del compenso metabolico (riduzione della glicata di 1.0-1.5%) dipendente dal valore di partenza dell’emoglobina glicata.
i diversi studi di confronto hanno dimostrato che l’efficacia deii DPP-4 inbitori è lievemente inferiore alle sulfaniluree a breve termine, ma uguale a lungo termine; lievemente inferiore al GLP-1 agonisti e uguale o inferiore al pioglitazone.

La terapia con DDP-4 inibiitori non si associa a un aumento del peso corporeo e a un rischio di ipogliicemia (a meno che esse non siano associate ad antidiiabetici che iinvece hanno tale rischiio come le sulfaniluree e l’insulina).

sono controindicati nei pazienti con pancreatiti in atto o pregresse
Le gliptine possono essere usate nei pazienti con IRC con attento monitoraggio e adeguatamente del doosaggio con un gfr < 50 ml/min (tranne per la LINAGLIPTIN=TRAJENTA) e fino alla dialisi (tranne per il SAXAGLIPTIN=ONGLYZA)

Gli effetticollaterali più frequentemente riportati (con differenza tra le varie molecole) e in caso di mono-somministrazione sono: la cefalea, la nausea, le evrtigini, la nasofarinigite e il dolore addominale.

EUCREAS: VILDAGLIPTIN + METFORMINA 50/1000 e 50/850 mg – max dosaggio di vildagliptin 50 mg 1 cp x 2 al die.
compromissione della funzionalià epatica: Eucreas non va usata in pazienti con compromissione della funzionalità epatica , compresi i pazienti che prima hanno valori di ALT o AST > 3x il limite superiore della norma.
ANZIANI >/= 65 ANNI:
– GFR 60-89 ml/min e 45-59ml/min: Vildaglitpin nessun aggiusatmento di dosaggio
– GFR 30-44 ml/min: Vildagliptin: la dose max giornaliera è 50 mg
– GFR 60-89 ml/min: Metformina 3000 mg al die
– GFR 45-59 ml/min: Metformina 2000 mg al die
– GFR 30-44 ml/min Metformina: la dose max giornaliera totale è 1000 mg
– GFR < 30 ml/min Metformina è controindicata

CONTROINDICAZIONI:
– Acidosi metabolica acuta: come acidosi ilattica, chetoacidosii diiabetica
_ Insufficienza renale severa: GF < 30 ml/min
– Condizioni acute potenzialmente in grado di alterare la funzionalità renale, come disidratazione.
– Infezione grave
– shock
– somministrazione intravenosa di agenti di contratso iodati
– Patologie acute o croniche che possono causare ipossia tissutale, coem insufficineza cardiaca o repsiratoria.
– Recnte infaro del miocardio
– Compromissione della funzionalità epatica
– Intossicazione alcolica acuta- alcolismo
– Allattamento al seno.

LINAGLIPTIN – TRAJENTA: cpr 5 mg 1 v al die.
Compromissione renale: non è necessaria alcun aggiustamento della dose di Linagliptin nei pazienti con compromissione renale.
compromissione epatica: non è necessariio alcun aggiiustamneto della dose nei pazienti con compromissione epatica, ma l’esperienza clinica in questi pazienti è carente.
Trajenta puoò essere assunta indipendemente dei pasti, in ogni momento della giornata.

SITAGLIPTIN – JANUVIA: CPR 25 – 50 – 100 MG.
la dose giornaliera max consentita è di 100 mg una volta al die, può essere assunta indipendentemente dei pasti.
Non va assunta nei bambinii e negli adolescenti di età compresa tra 10 e 17 anni a causa di un’efficacia insufficiente.Non deve essere usata in pazienti con diabete tipo 1 o per il trattamento della chetoacidosii diabetica e pnacraetite acuta.
Per i pazientii con compromissione renale lieve eGFR > o = 45 a < 60 mL/min non è richiesto adattamento della dose.
Per i pazienti con IRC MODERATA GFR > o = 30 a < 45 mL/min la dose è di 50 mg 1 v al die.
per i pazienti IRC SEVERA GFR DA > o = 15 a 30 mL/min o con malattia renale allo stadio terminale (ESDR) (GFR <15 mL/miin) inclusi quelli che necessitano di emodialisi o dialisi peritoneali. la dose di Januvia è di 25 mg una v/die.

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Esenzione vaccinazione anti-Covid 19: valutazione soggetti con sospette controindicazioni.


GRAVIDANZA: la vaccinazione è altamente raccomandata nel 2° e 3° trimestre.

ALLERGIE: L’alert è rivolto ai soggetti poliallergici che abbiano avuto pregresse anafiilassii a diverse categorie dii farmaci assunti per via iniettiva e soottocutanea in quanto essii possonoo contenere additivi simili a quelli contenuti nei vaccini (es. Peg, Polisobato e Macrogol). Nel caso di ipersensibiltà ad uno dei prinicpi attivi è comunque poossibile cambiare vaccino od essere vaccinati con particoolari accorgimenti, per patologie quali asma allergico, allergie alimentari e rinite allergica.

TERAPIE IMMUNOSOPRESSIVE: La condizione di immunosoppressione potrebbe ridurre la risposta immune; in caso di terapia corticosteroidea, se in atto predisone >20 mg al die si pootrebbe considerare la possibilità di una temporanea riduzione dello steroide (se non vi soonoo controindicazioni legate alla malattia di base). I farmaci su cui porre attenzione sono il MICOFENATO (per il quale è necessaria una temporanea sospensione nel periodo perivaccinale) ed il RITUXIMAB. Tuttavia, ove la terapia immunosoppressiva non abbia un termine molto breve, la vaccinaziione anti Covid ugualmente e fortemente raccomandata, perchè la concomitante terapia immunosoppressivaa non comportaa un rischio ed è sempre ed eviidentemente meglio avviaare un tentativo dii protezione anzichè esporre prolungatamente la persona al rischio di Covid.

PATOLOGIE NEUROLOGICHE: non esistono controiindicazioni nei pazienti affetti di Sclerosi Multipla, Polineuropatia demielinizzante infiammatoria cronica e Miastenia. Per quanto riguarda la Sindrome di GUILLAN-BARRE’, essa è motivo di esonero solo se insorge entro 6 settiimane dopo la somministrazione di VAXZEVRIA (non più utilizzato) ed eventualmente JANSSEN (usato ora in quantità limitatissime).

TROMBOFILIA O PREGRESSE TROMBOSI VENOSE: non sono considerate controindicazioni alla vaccinazione. Non è necessario prescrivere nessun screening trombofilico. Si ricorda che sono eventi molto frequentiii nella popolazione ed il fatto che sii verifichino dopo le vaccinazioni è, allo stato attuale, riitenuto casuale in base ai dati dei sistemi di soorveglianza.

PREGRESSO MIOCARDITI E PERICARDITI: noon rappresentanoo controindicaziooni alla vaccinazione se non accorsii in seguito a vacciinazione con vacciini a mRNA. Se si verifiicanoo dopo la soomministrazione di vaccini ad mRNA, si può passare ad un’altra classe di vaccini non gravati da questo effetto indesiderato (ad es. JANSSEN o, probabilmente a breve NUVAXOVID)

ACE INIBITORI E SARTANI. ALLERGIE. ANTIDEPRESSIVI E ANTIPSICOTICI. CARDIOLOGIA. COLESETROLO. COLON. CONTRACCETTIVI ORALI. DEFICIT ERETTILE. DERMATOLOGIA. DIABETE MELLITO. DIETE – PREVENZIONE E STILI DI VITA. ECO-DOPPLER. EMATOLOGIA. EPATOLOGIA. ESAMI DEL SANGUE. ETICA MEDICA. FANS: FARMACI ANTIINFIAMMATORI NON STEROIDEI. GASTROENTEROLOGIA. GINECOLOGIA. GRAVIDANZA E ALLATTAMENTO. GREMMO. HELICOBACTER PYLORI. IPERTENSIONE ARTERIOSA MALATTIA DA REFLUSSO GATSROESOFAGEO. MALATTIE INFETTIVE. MAYO CLINIC. MEZZI DI CONTRASTO. MITOLOGIA E MISTERI NEFROLOGIA. NEUROLOGIA. NOTE AIFA OCULISTICA. ONCOLOGIA OSTEOPOROSI. OTORINOLARINGOIATRIA. PANCREAS. PEDIATRIA. PIEDE. PROSTATA. STORIA. TERAPIA ORMONALE SOSTITUTIVA – TOS. THROMBOSIS. TIROIDE. UROLOGIA. VACCINO ANTINFLUENZALE.

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Thyroid-stimulating Hormone (TSH)


TSHFREE T4TOTAL FREE T3MOST LIKELY DIAGNOSIS
NORMAL OR
DECREASED
NORMAL OR
DECREASED
DECREASEDNORMAL ADJUSTMENT IN THYROID FUNCTION DUE TO ILLNESS (nonthyroidale illness o sick euthyroid syndrome)
INCREASED NORMAL NORMAL SUBCLINACAL HYPOTHYROIDISM1*: in a person with hypothyroidism on treatment, not enough thyroid hormone is being given
INCREASED DECREASEDNORMAL OF DECREASEDHYPOTHYROIDISM RESULTING FROM A PROBLEM WITH THE THYROID gland itself (primary hypothyroidism)
NORMAL OR DECREASED INCREASEDINCREASED HUPERTHYROIDISM RESULTING FROM A PROBLEM WITH THE PITUITARY GLAND signals (central hyperthyroidism) or from a problem with the thyoid hormone receptor (thyroid hormone resistance)
DECREASED NORMAL NORMALsubclinical hyperthyroidism2°, in a person with hypothyroidism, too much thyroid hormone in being given
DECREASED NORMAL INCREASED HYPERTHYROIDISM RESULTING FROM THE THYROID GLAND making too much active thyroid hormone T3 (uncommon, also known as t3 toxicosis.
DECREASED INCREASED INCREASED HYPERTHYROIDISM resulting from the gland making too much hormones (primary hyperthyroidism)

TSH DECREASE + FT4 DECREASED + FT3 DECREASED: HYPOTHYROIDIM RESULTING FROM a problem with the hypothalamus or pituitary signals that govern the thyroid galnd (central hypothyroidism).

1* In affected adults, the diagnosis of subclinical hypothyroidism is applied when the TSH level is elevated and the free T4 level is normal or repeat testing over a number of weeks or months.
Adults with subclinical hypothyroidism may have few or not overt symptoms of hypothyroidism. However, subclinical hypothyroidism places affected adultes at somewhat increased risk for an elevated LDL level, increase risk for cardiovascolar disease, and reduced mental acuity.

2* In affected adults, the diagnosis of subclinicale hyperthyroidism is applied when the TSH level is decreased and the T4 level and T3 levels are normal on repeat testing over a number of weeks or months.
Adults with subclinical hyerthyroidism may have few or not overt symptoms of hyperthyrpoidism, howevever , subclinical hyperthyroidism placese affectede personos at somewhat increased risk for atrial fibrillation and osteoporosis.

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CARTELLA SOLE


Elaborazione programma nutrizionale/Indagine alimentare (colloquio per rilevare abitudini alimentari)
Esame clinico-strumentale delle mammelle
Videodermatoscopia in epiluminescenza

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Dosaggio della Calprotectina fecale nelle malattie infiammatorie croniche.


La Calprotectina fecale è una proteina calcio chelante ad attività antimicrobica appartanente alla famiglia delle S100, presente prevalentemente nei garnulociti neutrofili e in minore quantità nei monociti e macrofagi attivati.

FISIOPATOLOGIA:
In presenza di processi infiammtori che coinvolgono il tratto gastrointestinale, la calprotectina viene rilasciata a seguito della granulazione dei neutrofili ed è rilevabile nelle feci in concentrazione direttamente proporzionale allintensità dell’infiltrazione neutrofila e quindi al quadro infiammatorio intestinale.

RUOLO NELLE MALATTIE INFIAMMATORIE INTESTINALI:
Nei soggetti affetti da malattie infiammatorie croncihe intestinali quali Colite Ulcerosa, Morbo di Crohn e le cosidette “Colite indeterminate”, il livello di Clprotectina è generalmente molto più elevato rispetto a quello riscontrato in soggetti con disturbi intestinali di tipo funzionale (es. colon irritabile) o in soggetti sani.
La Calprotectina fecale può essere considerata un marcatore indiretto di infiammazione per tutto il tratto gastrointestinale, con appropriatezza diagnostica superiore a quella dei tradizionali marcatori sierologici (PCR, VES e Leucociti).

INDICAZIONE DIAGNOSTICHE:
– Diagnosi differenziale tra pazienti a più alta probabilità di IBD e pazienti affetti da disturbi funzionali (IBS), ottimizzando il ricorso a procedure endoscopiche.
– Monitoraggio della malattia/della risposta alla terapia farmacologica.
– Predittività degli episodi di riacutizzazione.

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BENZODIAZEPINE


BENZODIAZEPINE A LUNGA DURATA D’AZIONE (emivita superiore a 48 ore):
DIAZEPAM (Valium)
DELORAZEPAM (En)
FLURAZEPAM (Flunox)

A MEDIA DURATA D’AZIONE (emivita comopresa tra 24 e 48 ore):
BROMAZEPAM (Lexotan)
NITRAZEPAM (Mogadon)
CLONAZEPAM (Rivotril)

A BREVE DURATA D’AZIONE (emivita inferiore a 24 ore):
ALPRAZOLAM (Xanax)
LORAZEPAM (TAVOR)
OXAZEPAM (SERPAX)
TEMAZEPAM (Normison)

A BREVISSIMA DURATA D’AZIONE (emivita da 1 a 7 ore):
LORMETAZEPAM (Minias)
TRIAZOLAM (Halcion)
MIDAZOLAM (Ipnovel)

BENZODIAZEPINE ANSIOLITICI:
ALPRAZOLAM (Xanax, Frontale, Mialin)
BROMAZEPAM (Lexotan, Compendium)
CLONAZEPAM (Rivotril)
CLORAZEPAM (En)
DIAZEPAM (Valium, Ansiolin, Tranquirit)
LORAZEPAM (Tavor, Control, Lorans)
PRAZEPAM (Prazene)

IPNOTICI NON BENZODIAZEPINICI:

ZALEPLON (Sonata)
ZOLPIDEM (Stilnox, Niotal)
ZOPICLONE (Imovane)

IPNOTICI BENZODIAZEPINICI:

FLUNITRAZEPAM (Mogadon)
FLURAZEPAM (Felison, Delmadorm)
LORMETAZEPAM (Minias)
TEMAZEPAM (Normison)
TRIAZOLAM (Halcion)

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LABORATORIO


dal 03 giungno 2020 la determinazione delle metanefrine libere plasmatiche sarà utilizzata in alternativa alla determinazione delle catecolamine plasmatiche, che sarà dismessa e quindi non più richiedibile.

MODALITA’ PRELIEVO: il prelievo di sangue venoso periferico viene eseguito in clinostatismo, dopo 30 minuti di riposo in posizione supina.

Dieta e farmaci: la dieta ha scarsa influenza sulle concentrazioni plasmatiche di meta- e normetanefrina mentre può influire sul valore di 3-MT; si consiglia in ogni caso il digiuno nelle 12 ore precedenti il prelievo (è ammesso bere acqua) e di evitare in particolare alimenti ricchi di amine potenzialmente interferenti (banane, prugne, ananas, nocciole, avocado, melanzane, pomodori, bevande alcoliche) soprattutto quando si intenda monitorare la produzione di 3-MT.
Alcuni farmaci, in particolare simpaticomimetici, antidepressivi triciclici e gli inibitori MAO- possono incrementare i valori di metanefrine plasmatiche. Se non è possibile interromperne l’assunzione prima del prelievo, il loro utilizzo va tenuto in considerazione al momento della valutazione clinica dei risultati.

Gli intervalli di riferimento sono dalla letteratura e si riferiscono a pazienti adulti (di età sup a 16 anni), mantenuti in posizione supina (clinostatismo) e a riposo per almeno 30 minuti prima di effettuare il prelievo.
Valori più elevati si rilevano se il prelievo viene eseguito da paziente in posizione seduta.

Per i pazeinti pediatrici di età < 16 anni non sono attualmente disponibili valori di riferimento internazionalmente riconosciuti.
Per la sola normetanefrina, la letteratura riporta un incremento progressivo dei valori a partire dell’età pediatrica durante tutto l’arco della vita, con valori di riferimento nell’adulto che salgono progressivamente da 600 fino a 1000 pmol/L nell’anziano.

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SARS-CoV-2


Come interpretare i test sirologici per il Coronavirus?
Ultimamente si sente parlare sempre più di test sierologici per SARS-COV-2, ovvero test il cui scopo è la ricerca degli anticorpi prodotti dall’organismo contro il virus. Ma come funzionano?

E’ risaputo che il tampone naso-faringeo serve a dimostrare la presenza dell’RNA virale, mentre il test sierologico serva a evidenziare la presenza di anticorpi (IgM e IgG).

Generalmente il SARS-CoV-2 infetta l’organismo e può essere ritrovato nel tampone o in altri fluidi corporei (saliva, feci, etc) per 4-5 settimane, anche se sono stati descritti casi di persistenza più prolungata.

Dopo una settimana dall’infezione si sviluppano le IgM che raggiungono un picco e si negativizzano in genere attorno alla terza settimana.

Le IgG invece, compaiono dopo circa 15 giorni dall’infezione, raggiungono un picco e possono (ma nel caso del SARS-CoV-2 non è noto) persistere a lungo: da alcuni mesi a tutta la vita, a seconda del virus.

Questa dinamica permette di interpretare correttamente il riusultato del test sierologico.
Si possono ipotizzare le seguenti evenienze, come sotto.

Test sierologico negativo:
a) soggetto che non è mai venuto a contatto con il virus, quindi suscettibile.
b) soggetto infetto durante la fase iniziale in cui non si sono ancora sviluppati gli anticorpi.

Test sierologico positivo:
a) positività solo per IgM: questo risultato indica un’infezione in atto.
b) positività per IgM e IgG: soggetto che è venuto a contatto con il virus e che verosimilmente, non lo ha ancora eliminato; che auspicabilmente è in via di guarigione.
c) positività solo per IgG: le IgG indica una infezione pregressa.

Come si può vedere da questo schema sintetico, il test sierologico andrebbe sempre abbinato al tampone per determinare se sia presente o meno l’RNA Virale (tenendo sempre presente che il tampone ha una sensibilità attorno al 70-80% che dipende anche della coretta tecnica di esecuzione).

Esistono due tipi di test sierologici: i test sierologici di laboratorio e quelli rapidi.

I test sierologici eseguiti in laboratorio sfruttano due tecniche: test in chemoluminescenza (CLIA) e test immunoenzimatico. Questi test forniscono una determinazione QUANTATIVA degli anticorpi.
I test quantitativi sono importanti per studiare l’immunità residua nei pazienti guariti.

I test rapidi forniscono solo una determinazione QUALITATIVA, si eseguono su sangue capillare e hanno tempi di risposta molto rapidi (circa un quarto d’ora).
La maggiore parte di queste test è di tipo immunoclorimetrico, cioè si basa sulla comparsa di linee colorate su una membrana bianca. Il campione di sangue reagisce con le particelle rivestite di antigene virale, migra verso l’alto sulla membrana per azione capillare e reagisce con un anti-Ig-umano in corrispondenza della linea per le IgG o IgM a seconda dell’anticorpo nel sangue.

Ma quanto sono affidabili i test sierologici?

La sensibilità e la specificità del test di laboratorio è molto elevata, potendo arrivare rispettivamente al 93% e al 95-100%; quella dei test rapidi è difficile da definire in quanto varia a seconda del kit usato (attualmente sono in commercio più di un centinaio di test rapidi).

Tuttavia va ricordato che l’affidabilità di un test dipende anche dalla prevalenza della malattia che si va a diagnosticare in quella data popolazione.
– Così un test con una sensibilità/specificità del 90% porterebbe a una percentuale di  falsi positivi molto elevata sia in caso di bassa o alta prevalenza.
– Invece un test con una sensibilità/specificità del 99% porterebbe ad una percentuale elevata di falsi positivi solo in caso di malattia a bassa prevalenza.

Va considerato infine un altro aspetto cruciale dovuto alle ancora scarse conoscenze sul coronavirus: non è noto se gli anticorpi evidenziati dal test  siano protettivi verso una reinfezione né a quale titolo; neppure è noto quanto possa durare nel tempo una eventuale protezione.

Questi ed altri aspetti dell’immunità verso il coronavirus potranno essere meglio compresi in futuro con l’evolvere delle conoscenze.

Per il momento la sierologia viene usata essenzialmente per eseguire studi epidemiologici di sieroprevalenza su campioni di popolazione, in modo da determinare quanto sia effettivamente diffuso il virus.
Ossia, l’obiettivo dei test sierologici non è diagnosticare tempestivamente una malattia, bensì valutare se un paziente sia entrato in contatto con il virus. Questo permetterebbe di avere un dato più accurato della reale popolazione infettata, informazione utile anche per guidare interventi di sanità pubblica.

 

 

 

 

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VACCINAZIONE ANTIPNEUMOCOCCICA


Esistono in commercio 2 tipi di vaccino:
1- antipneumococcico polisaccaridico 23-valente (Pneumovax)
2- antipneumococcico coniugato 13-valente (Prevnar 13)

E’ una vaccinazione contro la maggiore parte delle malattie invasive pneumococciche.
La vaccinazione è consigliata e gratuita per le persone di tutte le età con le patologie o condizioni comprese nel seguente elenco, perchè a maggior rischio di contrarre una malattia invasiva da Pneumococco o Streptococcus pneumoniae.

Patologie ad alto rischio:
Perdite di liquido cerebrospinale (fratture craniche, fistole liquorali)
Impianto di protesi cocleare
Asplenia anatomica o funzionale
Emoglobinopatie (compresa anelmia a cellule falciformi)
Immunodeficienza congenita (deficit di linfociti B o T, del Complemento, disturbi della fagocitosi)
infezione da HIV (anche asintomatica)
Leucemia, linfomi, mileoma multiplo.
Neoplasie diffuse
Trapianto d’organo o di midollo
Immunosoppressione iatrogena clinicamente significativa.
Insufficienza renale cronica, sindrome nefrosica.

Altre patologie/condizioni a rischio:
Cardiopatie cronioche (insufficienza coronarica o cardiaca, cardiopatia congestizia, cardiopatia congenita cianogena, miocardiopatie).
Malattie polmonari croniche severe o con insufficienza respiratoria (BPCO clinicamente significativa, fibrosi cistica, enfisema polmonare, asma severa)
Cirrosi epatica, epatopatie croniche evolutive.
Alcolismo
Diabete mellito (tipo 1 e 2) in labile compenso metabolico o non compensato dalla terapia.
Persone di età superiore ai 65 anni.

PNEUMOVAX protegge nei confronti di 23 tipi di pneumococco
PREVENAR 13 protegge nei confronti di 13 tipi di pneumococco, ma con una risposta immunitaria migliore e di maggiore durata.

La vacciazione antipneumococcica può essere fatta simultaneamente alla vaccinazione antinfluenzale.
Può anche essere somministrata indipendentemente e in qualsiasi stagione dell’anno, anche perchè mentre l’antinfluenzale deve essere ripetuta ogni stagione, LA VACCINAZIONE PNEUMOCOCCICA viene somministrata secondo le attuali indicazioni in dose singola, una sola volta nella vita. Ed è un vaccino autorizzato per tutte le fasce di età, anche quella pediatrica.

E’ prevista la somminstrazione sequenziale di una dose di ciascun vaccino (con un intervallo di almeno 8 settimane se il primo vaccino somministrato è il PREVENAR 13, e di almeno un anno se il primo vaccino somministarto è il PNEUMOVAX).
Solo nei trapiantati di midollo sono previste più dosi.
PRIMA viene effettuato il PREVENAR/PCV13 che può dare i migliori vantaggi immunologici derivanti dal fatto di essere un vaccino coniugato e in seconda battuta viene praticato il PNEUMOVAX/PPV 23.
COMUNQUE, una dose di PPV23 dovrebbe eventualmente seguire e mai procedere quella di PCV13.

E’ prevista una seconda dose di PPSV23 (PNEUMOVAX) dopo 5 anni dalla prima, solamente nelle seguenti patologie ad alto rischio: asplenia chirurgica o funzionale (compresa l’anemia a cellule falciformi), infezione da HIV, nefropatia cronica e/o sindrome nefrosica.
Tale rivaccinazione (una sola dose di polisacacridico 23-valente) va eseguita dopo almeno 3 anni nei bambini sotto i 10 anni di età, dopo almeno 5 anni nelle altre fasce di età. Al momento non è invece definita la necessità di eventuali rivaccinazioni con il vaccino coniugato 13-valente.

La vaccinazione viene effettuata con un’iniezione intramuscolare nella regione deltoidea.

Le possibili reazioni indesiderate, abbastanza simili per i 2 tipi di vaccino, sono:
Comuni: rossore, gonfiore e dolore nelle sede di iniezione, febbre, diminuizione dell’appetiti, rash cutaneo, mal di testa, malessere, vomito, dolori muscolari ed articolari;
Non comuni: nausea, ingrossamento dei linfonodi, reazioni di ipersensibilità, disturbi neurologici, alterazioni ematologiche.

Le contradicazioni alla vaccinazione sono: malattie infettive in atto, allergia ai componenti del vaccino e gravidanza.

La vaccinazione antipneumococcica può essere eseguita assieme ad altre vaccinazioni.

PNEUMOVAX e ZOSTAVAX non devono essere somministrati contemporaneamente poichè in uno studio clinico l’uso concomitante ha comportato la riduzione dell’immunogenicità di ZOSTAVAX. Pertanto, si deve considerare di separare la somministrazione dei due vaccini di almeno 4 settimane.

Le malattie invasive pneumococciche sono patologie causate da un batterio denominato Pneomococco o Streptococcus pneumoniae, di cui esistono diverse varianti (sierotipi).

Il batterio si diffonde nel sangue (setticemia) o nel sistema nervoso centrale (meningite) con conseguenze patologiche molto gravi ed anche mortali.
Sono malattie più frequenti nei bambini di età inferiore ai 5 anni, nelle persone di età superiore ai 64 anni e indipendentemente dell’età, nelle persone affette dalle patologie predisponenti sopra elencate. Gli stessi batteri sono anche responsabili di otiti e polmoniti che possono avere un decorso grave.

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